HUG: L'allegra compagnia aveva trascorso delle ore davvero meravigliose. Soprattutto, da semplici conoscenti si erano trasformati in amici. Squit aveva raccontato a tutti la sua storia: come e perché se ne era andato di casa, la scoperto dello sbaglio e il suo desiderio di rivedere Papa, Mama e Bog. Restavano ancora poche ore di luce, prima che la notte stendesse il suo manto di velluto nero. Squit voleva ritornare a casa e chiese ai suoi amici di accompagnarlo. Intanto grandi nuvoloni si stavano addensando nel cielo, coprendo ogni cosa con la loro ombra scura. Ogni tanto si udiva il fragore di tuoni minacciosi e i lampi infuocati squarciavano la volta. OSCAR: Si sta preparando un temporale. A giudicare dalle nubi e dai lampi, dovrebbe trattarsi di qualcosa di grosso. Non so se sia prudente mettersi in cammino proprio adesso. Forse è meglio cercare un riparo. TATO: Sembra che stia arrivando un uragano: guardate il colore del cielo e l'impetuosità del vento. SQUIT: Ma io avevo programmato di arrivare a casa prima di sera, così che la mia famiglia non si preoccupasse troppo per me. TITO: Sì, certamente. Ma adesso è meglio che ti fermi qui fino a quando il temporale non sia passato. È pericoloso mettersi in cammino adesso. E poi c'è il fiume da attraversare. Se il temporale ci sorprende proprio quando siamo in mezzo. SQUIT: Ma io avevo previsto di partire subito! GIPSY: È bene cercare di prevedere le cose, ma non puoi prevedere tutto. Non ti sembra, Squit? SQUIT: E adesso? OSCAR: Conosco una grotta nel bosco. Andiamo a riparaci là mentre aspettiamo che il temporale faccia il suo corso. HUG: Oscar non aveva ancora finito di parlare, che i primi goccioloni cominciarono a cadere. TATO: Facci strada, Oscar! Ci conviene correre. Senti che freddo! Il vento sta diventando davvero impetuoso. HUG: Le cime degli alberi si piegavano sempre più, toccandosi le une con le altre; le foglie emettevano un sibilo sinistro; e i rami secchi si spezzavano e cadevano con un rumore sordo. Il cielo si era ormai fatto talmente nero da far pensare che la notte avesse rubato il posto del giorno. OSCAR: Corriamo nella direzione della grossa quercia prima che il vento ci porti via! Lì vicino c’è la grotta. HUG: Si diressero velocemente verso il punto indicato da Oscar. Squit, però, che era il più piccolo fra tutti inciampava nell’erba alta facendo grandi capitomboli. Oscar, con delicatezza, lo aiutava a rimettersi in piedi e a riprendere la corsa, dandogli delle spintarelle col musetto. Quando Squit cadeva o restava indietro, gli altri, anche se si bagnavano, si fermavano per aspettarlo. Finalmente arrivarono alla grotta, ma erano ormai zuppi d'acqua e tremavano per il freddo. TITO: Stringiamoci tutti vicini, vicini, così ci riscalderemo un po'. CIP: E' un'ottima idea, Tito! GIPSY: Cosa c'è che non va, Squit? Ti vedo triste. E se non sbaglio quelle goccioline che hai sotto gli occhi non sono acqua. SQUIT: (Molto triste, parla singhiozzando:) Voglio Mama, Papa e Bog! Voglio tornare a casa. Ho paura del temporale e mi mancano i miei genitori! OSCAR: Oh, povero il mio topolino! Non fare così! Vedrai che il temporale passerà presto e potrai tornare a casa. Ti accompagneremo noi, così tu non sarai solo e il ritorno sarà più bello… HUG: Il temporale, contro ogni previsione, durò diverse ore. I fulmini erano sempre più frequenti e infuocati; i tuoni più roboanti; la pioggia scrosciava a più non posso. Oscar, di tanto in tanto, dava a Squit qualche leccatina affettuosa sul musetto; Gipsy e Cip gli tenevano le loro ali sul dorso per scaldarlo; Tito e Tato, invece, facevano delle battute scherzose per far sorridere l'amico triste e impaurito. CIP: Accidenti al temporale! Tante volte fai mille progetti e qualcosa di imprevisto te li fa saltare tutti. GIPSY: Hai ragione Cip! Nella vita ci sono sempre tanti imprevisti. Non si è mai pronti abbastanza. Pensa che la scorsa stagione della caduta delle foglie ero andata a giocare tra i rami spogli. Sapevo di non dover tardare perché verso il tramonto si sarebbe alzata la nebbia. Non diedi retta ai miei genitori, continuai a giocare, allontanandomi sempre più dal mio nido. Quel pomeriggio, la nebbia arrivò ben prima del previsto e io mi persi nel bosco. Sarei certamente morta per il freddo e la fame, oppure sarei diventata il boccone di qualche predatore, se l'amico di mio nonno, Kasper, che passava di là per caso, non mi avesse riconosciuta e riportata a casa. Due imprevisti: uno brutto e, per fortuna, una bello. (Rivolgendosi a Squit:) Ricordo di aver pianto tanto anch'io, quella volta, Squit. OSCAR: Anche a me è capitato una cosa simile. Quando ero più piccolo, pensavo che fosse facile attraversare a nuoto il fiume. Lo attraversai in un punto dove c'era una forte corrente nascosta. La scampai per una zampa. TITO: Vedi, Squit, gli imprevisti capitano a tutti. L'importante è non perdere la testa e cercare di affrontarli in qualche modo. SQUIT: Speriamo che il temporale passi presto. OSCAR: Certo che passerà, Squit! Guarda laggiù, all'orizzonte. I raggi rossi del sole stanno facendosi un varco tra le nuvole. Vedrai che tra poco ritornerà il bel tempo. CIP: (Con stupore) Oooh, guarda! Guardate che bello: l'arcobaleno! TITO: Finalmente un imprevisto bello. Ci voleva proprio! Squit, guarda come è bello! Sembra quasi sia venuto per rincuorarci. SQUIT: Non ne avevo mai visto uno così grande e colorato. HUG: Anche le ultime gocce di pioggia smisero di cadere dal cielo e i sei amici si diressero verso il fiume per accompagnare a casa Squit. Ma il prato era ancora coperto da molta acqua… GIPSY: Mi sa che è un po' pericoloso mettersi in cammino ora. Il campo è diventato un lago e il fiume si sarà certamente ingrossato. Aspettate qui. Vado a fare un volo d'ispezione sul fiume. CIP: Se non ti dispiace, vengo con te, Gipsy. GIPSY: Con piacere! HUG: In pochi minuti Gipsy e Cip arrivarono al fiume: un disastro. L'acqua era impetuosa e trascinava con sé tronchi d'albero e grossi rami. Era impossibile attraversarlo. CIP: E' troppo pericoloso attraversare ora. Non riusciremo a passare! Non ho mai visto una piena così. GIPSY: E ci vorrà un po’ di tempo prima che il fiume torni alla normalità! CIP: Squit si metterà a piangere. Cosa possiamo fare, Gipsy? GIPSY: Ho un'idea. Ma questa notte dovremo dormire nella grotta. CIP: Quale idea ti è venuta per domani? GIPSY: Scenderemo lungo il fiume, seguendo la corrente. A poche ore da qui c'è una grossa diga che hanno costruito i castori. Utilizzando la diga potremo attraversare così il fiume senza bagnarci e senza pericolo. CIP: Ma avrà retto la diga alla furia di questo temporale? GIPSY: Non conosci i castori. La diga che hanno costruito sul fiume è una delle più belle e solide del mondo. Vedrai che andrà tutto bene e riusciremo a passare. CIP: Torniamo dai nostri amici e mettiamoli al corrente della situazione. Poi andremo a cercare qualcosa da mangiare. HUG: Gipsy e Cip informarono gli amici di quanto avevano visto. Misero al corrente Squit del grave pericolo se si fossero avventurati nell'attraversamento del fiume in piena. Squit, ormai rassegnato, non si mise a piangere, anche perché sapeva di avere vicino a sé degli amici eccezionali e sinceri. Visto che si dovevano fermare in quel luogo, quattro di loro andarono alla ricerca di cibo, mentre Gipsy e Cip cercano qualcosa di morbido e di asciutto per preparare un comodo letto su cui trascorrere la notte al caldo.
The North Carolina Consumers Council PO Box 3401, Chapel Hill, NC 27515-3401 June 1996 Handling Consumer Grievances Occasionally the CPS will refer consumers to another agency better suited to handle particular types of complaints. Examples of these are com-plaints about insurance, professional services, services that disappoint them. Little wonder, and employment. Sometimes
Oncodevelopmental Biology and Medicine, 4 (1983) 219-229 ARE THERE FACTORS PREVENTING CANCER DEVELOPMENT DURING EMBRYONIC LIFE? Department of Oncology of the Karolinska Institute and Hospital (Radiumhemmet) and the NationalBacteriological Laboratory, S-104 01 Stockholm, Sweden On the basis of the following literature observations, a hypothesis is advanced that the development ofcancer is a